Atmosfere in blu, acquarello, cm. 28x77 , 2008
(...)L'artista si è dimostrata sensibile a tutto l'ambito naturalistico nel quale sa cogliere e far rivivere la sua personale interpretazione della natura.(Fabrizio Leger - L'eco del Chisone, 16 aprile 1998). (...)Tema molto caro alla pittrice è quello montano, un delicato viaggio nella memoria e nei colori delle tradizioni popolari della gente di montagna. I soggetti preferiti sono tuttavia le composizioni floreali, ispirate in modo privilegiato all'ambiente montano e in particolar gli animali inseriti spesso nel loro habitat naturale. (Presentazione alla mostra; "Il disegno e la natura", Comune di Pragelato, Città d'Arte aporte aperte, 11 luglio 1999). (...) Una ventina di acquarelli ispirati al tema del mare, più precisamente delle conchiglie e alle donne del mare - sono esposti a Torino testimoniando così il senso del passato... l'intento di evocare immagini e forme, la volontà di far emergere dal foglio candido oggetti e sensazioni cari all'artista che per scelta lascia una parte della composizione a sola matita, quasi si tratti di un riflettersi dell'immagine secondo un preciso processo mentale. (Presentazione alla mostra suggestioni di mare donne e conchiglie, Gian Giorgio Massara 1999). (...)Nei suoi acquarelli, la rappresentazione viene proposta in maniera gradevole, attinente alla realtà visiva, con sveltezza e disinvoltura,. La velatura del tempo pare traspia in alcuni degli oggetti dipinti, il colore 'ruggine' sembra trarne vantaggio ed espandersi, fondendosi con il passato (...) (Giuseppe Ortalda, I Venerdi d'Arte, maggio - giugno 2000). Lidia Delloste ... è un'abile pittrice che predilige la tecnica dell'acquarello, la cui pittura è caratterizzata da un ispirazione quasi lirica e da una notevole padronanza tecnica. (Fabrizio Leger, Monviso, 13 marzo 2004). (...) Non ama, Lidia Delloste, rifinire i propri disegni, per cui le ombre si confondono con la presenza dell' oggetto, le piccole macchie del colore non assorbito completamente trovano rispondenza negli schizzi che compaiono qua e là e conferiscono immediatezza all' opera (Presentazione alla mostra: la magia dell'oggetto, Gian Giorgio Massara, 2005). (...)La freschezza del vento che soffia nei grandi spazi aperti, rendendo le forme luminose e gli orizzonti più liberi, sembra percorrere le pagine ad acquarello di Lidia Delloste, artista che nel linguaggio di questa tecnica tanto immediata quanto impegnativa ha trovato il medium espressivo che le appartiene(...) la percezione dell'essenza intima delle cose e il profondo desiderio di afferrare quell'attimo sfuggente in cui tutto sembra chiaro prima di sfocarsi e sparire, rappresenta infatti il punto focale del suo pensiero artistico. (Presentazione alla mostra: la magia dell'oggetto, Silvana Nota, 2005). (...)Il discorso di Lidia Delloste è straordinariamente attuale senza l'alibi di oscuri messaggi o la pretesa di valori ideologici. Lei lavora con una tecnica dell'acquarello, in certo qual modo, reinventato affinchè assuma forme di corposa densità dove la linea non è il limite delle cose, bensì il confine e la mediazione tra valori tonali comunicanti. Così gli oggetti, protagonisti dell'opera dipinta, acquistano una serrata struttura compositiva nello spazio, quello di un mondo di cose indagate nella loro effettiva presenza visiva e sensibile. (Presentazione alla mostra: la magia dell'oggetto, Mila Leva Pistoi, 2005). (...)Acquarelli di carattere inusuale, di vago sapore metafisico, a ragione di scelte tematiche e compositive in cui appaiono impressioni di oggetti comuni, colti da uno sguardo improvviso e proiettati quasi ex-tempore, sul candore del foglio, il quale riceve le liquide tinte liberamente fluenti, fino a generare la forma, interrotta qua e là , sospesa d'incanto, pausata nelle ampie porzioni di bianco - luce che inonda - aleggia la poesia dell'oggetto dimenticato. (Enzo Papa, Corriere dell'Arte, 20 marzo 2004). (...)Lidia Delloste presenta tre opere nelle quali gli oggetti si offrono sensibilmente alla luce, un 'vecchio lume a petrolio', un peso accanto al pane della mensa (...) sono tra i fogli più apprezzati. (Angelo Mistrangelo, 2004).(...)Il discorso pittorico di Lidia Delloste si configura con una continua inesausta misurata definizione delle immagini delineate con il "tocco" magico dell'acquarello. (Presentazione alla mostra della Società Promotrice delle belle Arti di Torino, Angelo Mistrangelo settembre-ottobre 2010).
(...)Mi piace il rapporto tra l'improvviso dell'apparire e l'improvviso dell' acquarello. la rapida profondità dell'ombra da cui emergono per farti le forme. (Stefano Levi Della Torre 2010).
(...)Ottima acquarellista, Lidia Delloste è una virtuosa della luce che tratta con grande perizia tecnica e un senso poetico e simbolico molto profondo e intenso(...) (Guido Folco 2011).
(...)I suoi acquarelli sono lavori carichi di malinconia, che la sola luce cerca di dare un senso al continuo, incontrollato vagare di emozioni (...) i protagonisti sono i personaggi seduti su un gradino, oppure davanti ad un tavolino di un bar o in attesa di un dialogo che interrompe la certezza. Espressione esteriore di un istante: ecco come può essere definita questa ultima evoluzione dell’artista. (Cinzia Tesio 2018).
(...)Presenta un corpus di lavori nei quali il fascino dell'effetto visuale incrocia il messaggio profondo mirato all'elaborazione di una filosofia di vita più sostenibile e rispettosa: verso chi ci ha preceduti, (...) concentrata da tempo in progetti legati al ripopolamento consapevole ed etico delle montagne e della cultura occitana, in particolare a Ostana, Pragelato e Torre Pellice, in Piemonte, ne raccoglie il messaggio per dare idealmente risposta e continuità alla voce del maestro di Gravere: Tino Aime. (Silvana Nota 2020).